Signore, fa di me uno strumento della Tua Pace: dove è odio, fa ch'io porti l'Amore, dove è offesa, ch'io porti il Perdono, dove è discordia, ch'io porti l'Unione, dove è dubbio, ch'io porti la Fede, dove è errore, ch'io porti la Verità, dove è disperazione, ch'io porti la Speranza, dove è tristezza, ch'io porti la Gioia, dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce. Maestro, fa che io non cerchi tanto ad esser consolato, quanto a consolare; ad essere compreso, quanto a comprendere; ad essere amato, quanto ad amare. poiché, così è: dando, che si riceve; perdonando, che si è perdonati; morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
QUESTA MATTINA MI SONO SVEGLIATA CON UNA SENSAZIONE DI DISAGIO. TANTE SONO LE MOTIVAZIONI, LA VITA PERSONALE CHE CAMBIA, L'INSODDISFAZIONE, LA STANCHEZZA FISICA E MENTALE CHE SI FA SENTIRE OGNI FINE SETTIMANA....
LA SITUAZIONE NON E' MIGLIORATA ASCOLTANDO IL TG DEL MATTINO...
NON E' FACILE, GIORNO DOPO GIORNO, ASCOLTARE LE NOTIZIE CHE RIGUARDANO IL NOSTRO MONDO. SPESSO, RESTIAMO INERMI E LASCIAMO CHE LA VITA SCORRA COSI', ACCETTANDO SUPINAMENTE LA " REALTA' ".
E' COSI' CHE CONTRIBUIAMO A FARE DI QUESTO MONDO UN POSTO IN CUI SI PUO' SOLO SOPRAVVIVERE E "TIRARE AVANTI".
E' SICURAMENTE GIUSTO APPREZZARE LA VITA IN OGNI SUO ISTANTE E GODERE DI OGNI GIORNO, RICONOSCENDO QUANTO C'E' STATO DI POSITIVO E ANCHE DI NEGATIVO.
QUESTO CI AIUTA A DARE UN GIUSTO PESO ALL'ESISTENZA E A NON CONCENTRARCI SOLO SU QUANTO LA SOCIETA' IMPONE COME "BELLO E NECESSARIO".
MA, COME DICEVA GANDHI " I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo".
NON POSSIAMO E NON DOBBIAMO SEMPLICEMENTE CRITICARE QUELLO CHE CI CIRCONDA E ASPETTARE CHE QUALCOSA CAMBI SE NON SIAMO NOI STESSI A "ESSERE IL CAMBIAMENTO"
NON CI SI PUO' LAMENTARE CHE LE STRADE SONO SPORCHE, SE PER PRIMI BUTTIAMO LE CARTE A TERRA.
NON SI PUO' PRETENDERE CHE QUALCUNO CI RISPETTI, SE PER PRIMI NON OFFRIAMO IL NOSTRO RISPETTO.
NON CI SI PUO' ACCONTENTARE DELLA "GIORNATA DEL BLOCCO DEL TRAFFICO", SE POI INSPIRIAMO GAS TUTTI I GIORNI E CE NE FREGHIAMO DELLA NOSTRA STESSA TERRA.
E' TUTTO COSI' ASSURDO!
CAMBIARE NON E' FACILE, MA FORSE SI POTREBBE PARTIRE CON L'ESSERE, OGNUNO NEL PROPRIO PICCOLO, COME UNA PICCOLA "FORMICA", LABORIOSA, ATTIVA, IN MOVIMENTO.
SICURAMENTE E' IL MOMENTO DI GUARDARE AD OCCHI DAVVERO APERTI LA REALTA' CHE CI CIRCONDA E NON ACCONTENTARSI DELLA RAPPRESENTAZIONE CHE VIENE FATTA DELLA STESSA. QUELLA NON E' LA REALTA', E' UNA FINZIONE, E' COME UN CASTELLO DI CARTE CHE VERRA' GIU' COME NIENTE PERCHE' IL NIENTE E' LA SUA ESSENZA.
Il Camino Francés è lungo circa 800 km: sull’esatto chilometraggio non c’è esatta concordanza fra le guide, e poi ci sono alcune recenti varianti che hanno allungato il percorso.
1^ tappa - SAINT JEAN PIED DE PORT / RONCESVALLES -PYRENEES ATLANTIQUE / NAVARRA (km. 25 - dislivello 780 - salita 1280 - discesa 500) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 7 ORE
2^ tappa - RONCEVALLES/TRINIDAD DE ARRE-NAVARRA (km. 39 - dislivello -450 - salita 215 discesa 665) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 9 ORE
3^ tappa - TRINIDAD DE ARRE/PUENTE LA REINA-NAVARRA (Km. 32 - dislivello - 155 - salita 350 - discesa 505) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 7 ORE
4^ tappa - PUENTE LA REINA / LOS ARCOS-NAVARRA (Km 43 -DISLIVELLO: 95 SALITA: 370 DISCESA: 275) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 12 ORE
5^ tappa - LOS ARCOS / LOGROÑO NAVARRA / RIOJA-NAVARRA (Km. 28 - dislivello -50 - salita 60- discesa 110) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 7 ORE
6^ tappa- LOGROÑO / NAJERA- RIOJA (Km. 29 - disllivello 95 - salita 320 - discesa 125) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 7 ORE
7^ tappa- NAJERA / REDECILLA DEL CAMINO- RIOJA / CASTILLA (Km. 32- dislivello 265- salita 355- discesa 90) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 8 ORE
8^ tappa- REDECILLA DEL CAMINO / SAN JUAN DE ORTEGA- CASTILLA (Km. 37- dislivello 290- salita 400- discesa 110) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 7 ORE
9^ tappa- SAN JUAN DE ORTEGA / BURGOS- CASTILLA (Km. 27- dislivello -190 - salita 90- discesa -280 ) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 5 ORE
10^ tappa- BURGOS / CASTROJERIZ- CASTILLA (Km. 40 - dislivello -50 - salita 95 - discesa 145) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 8 ORE
11^ tappa- CASTROJERIZ / VILLALCAZAR DE SIRGA- CASTILLA (Km. 39- dislivello 20 - salita 40 - discesa 20) TEMPO DI PERCORRENZA: CIRCA 8 ORE
12^ tappa- VILLALCAZAR DE SIRGA / TERRADILLOS DE LOS TEMPLARIOS- CASTILLA (Km. 33- dislivello 60 - salita 60 - discesa 0) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 7 ORE
13^ tappa- TERRADILLOS DE LOS TEMPLARIOS / RELIEGOS- CASTILLA (Km. 44 - dislivello -40 - salita 30- discesa 70) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 9 ORE
14^ tappa- RELIEGOS / LEÓN- CASTILLA (Km. 25- dislivello -20 - salita 50- discesa 70) TEMPO DI PERCORRENZA: CIRCA 5 ORE
15^ tappa-LEÓN / HOSPITAL DE ORBIGO -ASTILLA (Km. 37- dislivello 0- salita 60- discesa 60) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 7 ORE
16^ tappa-HOSPITAL DE ORBIGO / RABANAL DEL CAMINO-CASTLILLA (Km. 38- dislivello 330- salita 330-discesa 0) TEMPO DI PERCORRENZA: CIRCA 8 ORE
17^ tappa-RABANAL DEL CAMINO / PONFERRADA-CASTILLA (Km. 34 – dislivello – 610 – salita 355 – discesa 965) TEMPO DI PERCORRENZA: CIRCA 8 ORE
18^ tappa-PONFERRADA / VEGA DE VALCARCE-CASTILLA (Km. 45 – dislivello 90 – salita 150 – discesa 60) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 9 ORE
19^ tappa-VEGA DE VALCARCE / TRIACASTELA- CASTILLA / GALICIA (Km.32 – dislivello 30 – salita 755 – discesa 725) TEMPO DI PERCORRENZA: CA. 8 ORE
20^ tappa-TRIACASTELA / PORTOMARIN- GALICIA (Km. 42 – dislivello -330 – salita 410 – discesa 740) TEMPO DI PERCORRENZA: 7 ORE E 30
21^ tappa-PORTOMARIN / MELIDE-GALICIA (Km. 41 – dislivello 120 – salita 470 – discesa 350) TEMPO DI PERCORRENZA: CIRCA 9 ORE
22^ tappa- MELIDE / ARCA-'O PINO-GALICIA (Km. 32 – dislivello -160 – salita 105 – discesa 265) TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ORE E 30
23^ tappa- ARCA-'O PINO / SANTIAGO DE COMPOSTELA-GALICIA (Km. 20 – dislivello -30 – salita 60 – discesa 90) TEMPO DI PERCORRENZA - 5 ORE E 10
HO SENTITO PARLARE MOLTE VOLTE DEL CAMMINO VERSO SANTIAGO DI COMPOSTELA E HO SEMPRE PENSATO CHE QUESTO SAREBBE DAVVERO UN VIAGGIO MERAVIGLIOSO DA FARE, IN CAMMINO, SOLI O CON LA COMPAGNIA GIUSTA, ALLA RICERCA DI QUALCOSA DI NON PROGRAMMATO... IN QUESTI ANNI MI E' SEMBRATO TANTE VOLTE DI AVER PERSO UN PO' LA STRADA E HO CAMMINATO LUNGO PERCORSI CHE NON ERANO DAVVERO I "MIEI". SPESSO CAMMINIAMO SENZA UNA META PRECISA, SU VIE E STRADE GIA' BATTUTE E, PER FORZA DI COSE, CI RITROVIAMO AD UN CERTO PUNTO DELLA NOSTRA VITA A FARE "2 CONTI" E A NON SAPER DARE RISPOSTE ALLE NOSTRE STESSE EMOZIONI. CONDIVIDO QUESTE NOTIZIE, PERCHE' UN GIORNO ANCH'IO ANDRO' IN CAMMINO.....E QUEL GIORNO SARA' SPECIALE....
LA STORIA - Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l'Evangelista. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni girò la penisola iberica per compiere l'opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l'apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli Attanasio e Teodoro ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura. Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Nell'anno 813 l'eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luogo delle luci indicava la sua tomba. L'abate rimosse la terra che nei secoli si era depositata e scoprì il sepolcro. Ne diede notizia al Vescovo locale Teodomiro che confermò la veridicità dell'accaduto. La notizia giunse presto al papa ed ai principali sovrani cattolici dell'epoca. Di qui iniziò il culto di Santiago (il nome è la contrazione di San Giacomo). Fu costruita una piccola chiesa sul luogo del sepolcro; ben presto sorse intorno una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae)
Da alcuni secoli gli arabi si erano insediati e dominavano la Spagna del Sud e quella Centrale: San Giacomo divenne il simbolo ed il protettore della reconquista, il processo di riappropriazione da parte dei principi spagnoli della parte della penisola occupata dai Mori. San Giacomo fu quindi raffigurato come santo-guerriero (e denominato matamoro = uccisore dei mori). Si dice che numerose volte il santo sia intervenuto in modo decisivo per aiutare i cristiani a sconfiggere i mori nelle tante battaglie combattute nei secoli successivi (la reconquista si compì nel 1492 con la definitiva sconfitta degli arabi da parte del re Ferdinando e della Regina Isabella "la cattolica") Subito dopo la scoperta del sepolcro iniziarono i pellegrinaggi. I pellegrini confluivano qui da ogni parte d'Europa: la via lattea indicava la direzione da seguire. Il flusso in alcune epoche divenne imponente. Alla partenza veniva compiuto il rito della vestizione con la consegna della bisaccia
Accipe hanc peram habitum peregrinationis tuae ut bene castigatus et emendatus pervenire merearis ad limina sancti Iacobi, quo pergere cupis, et peracto itinere tuo ad nos incolumis con gaudio revertaris, ipso praestante qui vivit et regnat Deus in omnia saecula saeculorum
Ricevi questa bisaccia, che sarà il vestito del tuo pellegrinaggio affinché, vestito nel modo migliore, sarai degno di arrivare alla porta di San Giacomo dove hai desiderio di arrivare e, compiuto il tuo viaggio, tornerai da noi sano e salvo con grande gioia, se così vorrà Dio che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
e del bordone (il bastone)
Accipe hunc baculum, sustentacionem itineris ac laboris ad viam peregrinationis tuae ut devincere valeas omnes catervas inimici et pervenire securus ad limina sancti Iacobi et peracto cursu tuo ad nos revertaris cum gaudio, ipso annuente qui vivit et regnat Deus in omnia saecula saeculorum
Ricevi questo bastone, per sostegno del viaggio e della fatica sulla strada del tuo pellegrinaggio affinché ti serva a battere chiunque ti vorrà far del male e ti faccia arrivare tranquillo alla porta di San Giacomo e, compiuto il tuo viaggio, tornerai da noi con grande gioia, con la protezione di Dio che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
Il pellegrino alla partenza si spogliava degli averi e spesso doveva vendere o ipotecare i beni per potersi finanziare il viaggio. Faceva testamento e dava disposizioni per il governo del patrimonio in sua assenza. Spesso la Chiesa interveniva attivamente in questa funzione di tutela. Questo stato particolare conferiva al pellegrino un particolare prestigio. La scelta di fare un pellegrinaggio era generalmente una libera decisione personale: - per chiedere una grazia - per adempiere ad un voto - per una ricerca religiosa personale Tuttavia in molti casi era imposto come pena dal giudice o come penitenza dal confessore per colpe o peccati di particolare gravità. Chi era ricco poteva mandare una persona a fare il pellegrinaggio per proprio conto.
I pellegrini viaggiavano solitamente in gruppo, per sostentarsi e proteggersi reciprocamente: i pericoli erano rappresentati dallo stato spesso precario delle strade, dalle catastrofi naturali e soprattutto dai banditi che infestavano le strade. Lungo il percorso si sviluppò una rete di servizi per il sostentamento dei pellegrini: chiese, monasteri, alloggi, ospizi, ospedali, locande, molti dei quali ancora visibili ai nostri giorni. Lungo il cammino nacquero paesi e città, furono costruite strade, ponti. Della protezione dei pellegrini dagli assalti dei briganti si occuparono per un lungo periodo molti ordini ospitaleri: tra essi principalmente i Templari (fino al loro scioglimento - secolo XIII). Molti re e personaggi noti effettuarono il pellegrinaggio: San Francesco fu uno di questi.
Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela ebbe una rapida diffusione nel mondo cristiano, nel quadro del rifiorire della spiritualità che caratterizzò l'inizio del secondo millennio. Dante Alighieri (Vita Nova, XL, XXIV) parla di tre grandi vie di pellegrinaggio: - una diretta a Gerusalemme - i pellegrini erano detti "palmieri" (le palme d'oltremare); la palma era anche il simbolo del pellegrinaggio. - una diretta a Roma - i pellegrini erano detti "romei" (da Roma); il simbolo era la croce. - una diretta a Santiago - erano i "pellegrini" propriamente detti (il luogo più lontano, più peregrino); il simbolo era la conchiglia.
Le grandi direttrici dei tre grandi pellegrinaggi del mondo cristiano erano costituite da: - un insieme di vie che, attraversando la Francia su più tracciati, confluivano a Roncesvalles e a Puente la Reina, per dirigersi a Santiago de Compostela - un altro insieme di vie che, provenendo da diverse località europee, confluiva nella Via Francigena fino a Roma; chi andava in Terrasanta proseguiva lungo l'antica via Appia fino ai porti pugliesi. Questa stessa via era utilizzata, in direzione opposta, dai pellegrini che, partiti dall'Italia diretti a Santiago, valicavano le Alpi e si immettevano nella Via Tolosana.
Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago "itinerario culturale europeo", mettendo a disposizione risorse economiche per segnalare convenientemente il cammino, ristrutturare e costruire i rifugi per alloggiare i pellegrini; nel 1993 l'UNESCO li ha dichiarati "patrimonio dell'Umanità".
Il 25 luglio ricorre la festa di San Giacomo. Quando questa giornata ricorre di domenica l'anno relativo viene dichiarato Anno Santo Compostellano. L'ultimo è stato nel 2004. Il prossimo sarà nel 2010.
Che significa ULTREIA?
Saluto di incoraggiamento tra pellegrini. Dal latino ultra (=più) ed eia (=avanti). Questa parola è già presente nel "Codex Calixtinus". C'è una frase che dice "e Ultreia, e suseia, deus adjuvanos". Qualcuno dice che anticamente si diceva "Ultreia, Suseia, Santiago", come a dire "Forza, che più avanti, più in alto c'è Santiago"
Ah-ah-ahhh-ah!. Ah-ah-ahhh-ah! We come from the land of the ice and snow, From the midnight sun where the hot springs blow. Hammer of the Gods will drive our ships To new lands to fight the horde Singing and crying: "Valhalla I am coming."
On we sweep with, with threshing oar. Our only goal will be the western shore.
Ah-ah-ahhh-ah!. Ah-ah-ahhh-ah!. An' we come from the land of the ice and snow, From the midnight sun where the hot springs blow. How soft your fields so green Can whisper tales of gore of how we calmed The tides of war. We are your over lords.
On we sweep with threshing oar. Our only goal will be the western shore.
So now you better stop and rebuild all your ruins. For peace and trust can win the day despite of all Your losing.
Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve, Del sole di mezzanotte dove sgorgano le fonti di acqua calda Il Martello degli Dei guiderà le nostre navi Verso nuove terre per combattere le orde Cantando e piangendo: "Valhalla sto arrivando"
Avanziamo contro vento Il nostro obbiettivo è la costa occidentale
Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve, Del sole di mezzanotte dove sgorgano le fonti di acqua calda Con quanta delicatezza i vostri campi così verdi Possono sussurrare storie di sangue, di come abbiamo sedato Le ondate di guerra. Noi siamo i vostri padroni
Avanziamo contro vento Il nostro obbiettivo è la costa occidentale
Così ora dovreste fermarvi e ricostruire le vostre rovine Perchè la pace e la verità possano vincere oltre il giorno Della vostra sconfitta